In un passo emblematico di un'intervista rilasciata per Positif, Fellini racconta le sensazioni provate appena giunto a Cinecittà per la prima volta e il significato che quel luogo ha assunto per lui:   "Ricordo ancora  la prima volta che sono  arrivato, in tram, un piccolo tram che partiva  dalla stazione  ferroviaria, si lasciava alle spalle la città e  attraversava chilometri  e chilometri di campagna in mezzo alle rovine di  un acquedotto romano.  Alla fine compariva questa specie di costruzione  che assomigliava  veramente a un ospedale o a una città universitaria e,  invece, aveva  quel nome magico, Cinecittà(...). Ricordo che in quel  momento c'era  Blasetti, il Regista con la R maiuscola, intento alle  riprese, se non  ricordo male, di La corona di ferro. Sono quindi  piombato in mezzo a  una dimensione cinematografica molto italiana:(...)  una sorta di Quo  vadis? fatto in casa, di Ben Hur laziale, e al centro  di tutto questo  polverone fatto di comparse vociant...