Se ad una persona vengono mostrati tra i 18 e i 25 fotogrammi al secondo, grazie al fatto che la retina è in grado di "trattenere" le immagini, a essa sembrerà di star vedendo un'unica immagine in movimento: è questo il principio su cui si basa la macchina da presa. Come funziona? La pellicola viene guidata da rulli fuori dal caricatore fino ad una posizione vincolata: qui avverrà l'impressione. Appena questa è avvenuta entra in gioco l'otturatore che blocca il passaggio della luce, la pellicola viene quindi fatta avanzare di un fotogramma e bloccata da una pinza(incastrata nella zona perforata) che la tiene ferma durante l'esposizione del fotogramma successivo. L'evoluzione tecnica ha permesso di ridurre le dimensioni dell'intera macchina da presa e di facilitare il processo di scorrimento e bloccaggio della pellicola: se prima si aveva una manovella, ora si è passati a motori elettrici alimentati a batterie.
Situata a poche fermate di metropolitana dal centro di Roma, Cinecittà si erge come tempio del cinema italiano. La costruzione del complesso iniziò nel 1936 per vedere la luce nel 1937, Roma fu scelta come sede in seguito all'incendio dei due teatri della CINES che sancirono la scelta della capitale a discapito della città di Torino, altra concorrente a ospitare gli Studios. Da allora Cinecittà è stata scenario di molte pellicole che hanno cambiato la storia del cinema, 47 delle quali sono state encomiate con premi Oscar. Dal 2017 sono gestiti dall'istituto Luce Cinecittà. Coordinate 41° 51′ 0″ N , 12° 34′ 0″ E
Oggi, a meno che non la propria professione non sia quella di operatore di ripresa, aspirante operatore o aspirante regista, non si ha un vero e proprio motivo di tenere una cinepresa in casa. Tuttavia la cinepresa, con tutto l'immaginario che la circonda, è diventato un oggetto da collezione, dunque ci si può imbattere in persone che ne conservano di particolari, rare o leggendarie(magari appartenenti a qualcuno di famoso).
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